
Settembre 2017
Salve, ho incontrato per caso il sito. Non ho mai suonato il flauto ma il bansuri mi affascina particolarmente e vorrei chiederle quanto costerebbe uno giusto per cominciare? (se quelli che ho visto in foto sono in vendita)
Grazie mille
Piacere conoscerti di dove sei...??
prendi questo è ottimo li faccio io
https://www.youtube.com/watch? v = 5I6b0l6CVUI & feature = youtu.be
hai esperienza con altri strumenti ?
ciao grazie
Sono di Messina..mi piace in generale la musica, cercare un po' qua e la ma non ho una particolare esperienza con strumenti.. ascoltando dei brani di Hariprasad Chaurasia, il suono del bansuri (anche delle tabla) mi ha colpito molto..se non c’è una grossa spesa mi piacerebbe provare, magari trovo qualcosa..
va bene 50 posta inclusa ??
Ciao
Confesso che per questo, che è tra i più piccoli da quanto ho capito, costasse un po' di meno.. però va bene..paypal per il pagamento ?
il la che ti mando è ottimo
garantito
se è molto piccolo ti stanca le orecchie
guardati il video in do sentirai la differenza
si pay pal questo è l'indirizzo
attendo tue ciao
Salve, appena inviato il pagamento !
Lascio anche qui il mio indirizzo
…...
ok grazie, anche per il video così avrò degli esercizi da fare! un ultima cosa se possibile, consigli su qualcosa da ascoltare ?
ascolta Hari Prasad Chaurasiaè il migliore
ti mando un La domattina
se pensi di venire a Piacenza il 20 21 22 fammi sapere altrimenti ti do il mio pay pal ciao a presto
L.
pagamento ricevuto
domani spedisco grazie ciao
è già arrivato, grazie mille. Se potesse darmi qualche consiglio sull’impostazione per il soffio.. grazie ancora a presto !
Novembre 2018 - 1
Ciao lorenzo,
Che dire,difficile da spiegare.
tosto il bansuri;non tanto per la difficolta in se dello strumento.
piu che una pratica musicale è uno strumento meditativo.
Se non sei tranquillo e rilassato e non sei presente mentre lo suoni non esce fuori niente di buono.
Allora chiudo gli occhi,faccio un bel respiro,svuoto il cervello dai pensieri,e comincio con le dita a percepire i fori...
Ti abbandoni e cominci a trasformare in melodia il tuo stato d animo.
Non sapendo leggere le note e la musica,improvviso sempre.sono autodidatta
E suono col cuore e con l immaginazione.fortunatamente ho un buon orecchio musicale che mi guida.
Per adesso va benissimo con lo strumento.
sento anche che c'è tanto amore dietro la creazione dei tuoi flauti, quasi come se con le tue mani
Avessi dato un anima ad una un semplice pezzo di bambu.
Novembre 2018 - 2
Buongiorno Maestro,
intanto grazie per l’interessamento.
Ti dico subito che per quanto concerne il flauto che mi hai mandato purtroppo non so dirti molto non avendo esperienza sul bansuri e quindi mancando di termini di paragone. Ti posso sicuramente dare le mie impressioni di flautista per quel che valgono:
nonostante immagino sia un flauto da “studio” io personalmente ho avuto fin da subito un buon feeling. trovo facilmente l’intonazione e non ho particolare difficolta’ con la corretta diteggiatura anche se quest’ultima è stata motivo di riflessione. Si perché in realtà se usassi una diteggiatura più simile al pipe-grip come faccio in altri strumenti, il risultato sarebbe forse più immediato. Ma quale risultato? Siamo alle solite, si prende uno strumento tradizionale e si spiaccica dentro a qualche brano di genere simil world music., una tonnellata di riverbero e via…il gioco è fatto. Non c’è niente di male, ma non è quello che mi interessa. A me piace l’idea di entrare in un linguaggio che ha le sue particolarità tecniche, espressive ed estetiche e questo richiede tempo e lavoro…quindi tradotto in pratica…dita perpendicolari al flauto!!! Non c’è fretta. Al contempo non posso non notare come invece lo studio del bansuri sta entrando nello stile che ho sviluppato nel low whistle e sull'uilleann. Soprattutto ha scardinato quella tendenza alla mitraglia di note che si, fanno parte del genere, ma che spesso sovraccaricano l’ascolto e diminuiscono l’espressività. Un po’ di liquidità fa bene. I mezzi fori non sono più un reato insomma!!
Detto ciò proseguo con lo studio e spero vivamente di poterti incontrare a breve! Gli impegni sono tanti ma la volontà e’ forte!!
Settembre 2019
Carissimo Lorenzo,
Quali sono i fili del destino che hanno fatto si che tu mi abbia spedito il flauto, questo flauto, la voce che da sempre avevo dentro?
Di tutti i flauti che avrai a casa non potevi mandarmene un altro... era questo che doveva arrivare.
Possiede energie segrete che io percepisco.
Ho sempre considerato gli strumenti musicali cose vive, con l'anima (d'altronde non esiste nulla che non sia vivo) capaci di instaurare rapporti con chi li incontra.
Ho avuto per amici flauti, clarinetti, chitarre classiche, elettriche, distorsori, tastiere... e la mia energia invece stava in questo tubo di bambu che non so da dove viene (e mi piacerebbe saperlo di preciso) perchè in quel posto doveva nascere la mia unica canna.
Sono matto? Sono il solito occidentale che parte per l'esotico? Non credo -troppo vecchio per queste cose.
da quando cel'ho ho fatto progressi che non ho fatto in decenni con altri strumenti -gestisco quasi tutte le dita, e non vedo l'ora di ricominciare le lezioni di pratica
Grazie
Marzo 2020
Caro Lorenzo, Io a quasi 4 anni dall'inizio dell'avventura col Bansuri sono sempre più motivata nella mia pratica e ho tanto di quel materiale raccolto nell'anno in cui ti ho seguito a Milano e Vicenza che non riesco neanche a praticarlo tutto.
Quando arriva la primavera riprendo Hindol, in autunno Hemant, di mattina Air Bhairav o Nat Bhairav, di pomeriggio Hamsadwani o Bhoopali, e sempre Yaman e Iman Kaylan di cui sono innamorata, e anche Vrindavani Sarang che ho conosciuto con Igor.
Non sarò brava come i tuoi allievi, ma il mio praticare mi riempie di pace e a volte mi dà qualche soddisfazione.
Sono stampate nella mia mente (che invece vacilla nel ricordare altre cose) molte delle tue parole che mi risuonano forti e chiare e mi dicono come dev'essere corretta la posizione, come pulito il suono, e tanto altro che mi indica ancora oggi la strada nella mia pratica.
Quindi grazie Lorenzo, spero di avere tue buone notizie, un caro abbraccio
Valeria
Novembre 2021
Ho atteso oltre 40 anni per posare i miei piedi sul suolo dell’India. Un sogno giovanile la cui realizzazione era stata resa impossibile dal corso degli eventi che già a venti anni avevano dato una precisa direzione alla mia vita. Il fascino dell’India era negli olii profumati, negli incensi, nell’odore delle confezioni in garza ricamata e in tutti gli oggetti di provenienza indiana che riempivano il piccolo negozio chiamato Ciaf, in centro città. E non era solo questo: erano le letture sull’induismo, sugli yogi, sulla meditazione, e la magica musica indiana di Ravi Shankar, tutto ciò accompagnava e alimentava i miei sogni. Quando uno dei miei figli svolse un lavoro temporaneo a Rotterdam, mi raccontò che dall’appartamento vicino al suo provenivano bellissime melodie orientali, si trattava di un ragazzo che studiava flauto indiano.
Poi, nel secondo viaggio in India che feci insieme a lui, nella città dove scorre, ancora giovane, impetuoso e splendente il sacro Gange, io ascoltai, per la prima volta un suonatore di bansuri. Conoscevo la musica del sitar e delle tabla e il canto indiano, ma non mi ero mai accorta dell’esistenza del flauto traverso indiano di bambù. Fu mio figlio che me lo fece notare, perché era lo stesso che aveva già sentito a Rotterdam.
Rientrata a casa presi ad ascoltare la musica indiana in cui il bansuri era lo strumento solista, e cominciai a pensare che avrei potuto imparare anch’io visto che, nella mia scarna formazione musicale, proprio il flauto, quello dolce, era stato lo strumento con cui avevo fatto pratica alle scuole medie e anche successivamente per mio piacere.
Ora ero alle soglie del pensionamento e presto avrei avuto tanto tempo libero per coltivare antichi amori come il flauto e l’India.
Rapidamente, attraverso Internet, individuai i “grandi” del bansuri, e poi cercai un Maestro italiano, gli scrissi, incredibilmente mi rispose subito, andai a Milano a conoscerlo, per rimanere letteralmente rapita dalla sua musica e dalla sua classe di allievi, dalla magia di tanti bansuri che suonano insieme.
Sì, era confermato, volevo imparare.
Non avevo fatto i conti con le mie dita che per sei lunghi mesi non riuscirono a chiudere correttamente, sul flauto più piccolo, quello per principianti, i fori.
Ma poi, quando le dita arrivarono dove dovevano arrivare, mi attendeva un compito ancora più arduo, lo studio della complessa architettura della musica indiana, un luogo sconosciuto e ricchissimo di forme colori e significati. Strumento difficile, musica difficile. Pensai di abbandonare, poi realizzai che ci voleva solo tempo, tanto tempo che io avevo, perché praticare sarebbe stata la mia preghiera quotidiana, il mio respiro, a volte la mia frustrazione e a volte la mia gioia.
Bisogna esserne innamorati per non arrendersi.
Sono trascorsi più di 5 anni da quell’inizio e continuo a praticare. Sono passata ai flauti più grandi e più bassi di tonalità, sempre più belli e dai toni più intensi.
Licostruisce il mio Maestro italiano che ho seguito per quasi due anni per poi continuare da sola, con i miei tempi, con la mia lentezza.
Mi sento ancora sotto la sua guida però, perché ho messo in ordine tutto il materiale che ho raccolto in quei due anni, che è tanto e non mi basterà tutta la vita per studiarlo, e anche perché custodisco, come impresse nella mente, molte sue parole.
Mi dicono che devo fare musica anche quando eseguo un semplice esercizio, e che le note di un raga vanno presentate ad una una, con lentezza e precisione, per costruire quel paesaggio familiare in cui sentirsi a casa, una casa dove soprattutto c’è pace. E ancora, mi dicono che i raga sono dei vecchi amici con i quali ho stretto un legame profondo e sincero e che tornano a trovarmi, al mattino, alla sera, e nelle stagioni che si avvicendano, per rinnovare sempre questa amicizia.
Essere brava mi piacerebbe, ma non è quello che conta, non sono una musicista, per fortuna non devo esibirmi, voglio solo sedermi e praticare, cercando di far risuonare nel bambù forgiato il suono antico e profondo, che a volte sento e a volte no, ma questa è la mia ricerca, e mi alleggerisce la vita.
10 agosto 2014
Buon giorno maestro Squillari,
la prego di scusare questa comunicazione non sollecitata in periodo di vacanze.
Mi chiamo Paolo.
Navigando in internet sono capitato nel suo bel sito sul flauto bansuri.
Da tempo subisco il fascino del suono del flauto Indiano. Mi piacerebbe molto avvicinarmi alla pratica dello strumento. Tutta via sono ignorante circa l'argomento, e temo che senza l'aiuto di un conoscitore della materia finirei per acquistare uno strumento non adatto.
Lei sarebbe disponibile a incontrarmi per eventualmente vendermi un flauto consono e relativo "libretto di istruzioni"? La raggiungerei volentieri per rubarle davvero poco tempo.
Per causa del mio lavoro (lavoro nel campo dell'assistenza umanitaria con i Medici con l'Africa CUAMM) sono perennemente in Africa. Tuttavia ora mi trovo a Brescia in vacanza, e vi restero' fino al 30 Agosto.
Spero sia possibile incontrarla prima della mia partenza. Le auguro in ogni modo un buon Agosto, ripromettendomi di incontrarla al prossimo rientro in Italia.
Con cordialita',
paolof
September 9, 2014
Ciao Lorenzo,
Sono ad Iringa, in Tanzania.
Con il filo d'erba va bene credo.
Anche se il lavoro, come sempre, e' molto, appena torno a casa mi metto in poltrona, gambe incrociate, schiena eretta e provo lo yoga del suono.
Molto efficace devo dire. Al di la dei risultati musicali, il solo dosare il respiro e la ricercarca l'intonazione mi danno un senso di pace.
L'altro giorno poi, cosi quasi dal nulla, e fuoriscita dal flauto la melodia di Ravel "pavane pour un enfante defunte". Non sara' stata certo perfetta, ma ho provato una soddisfazione incredibile.
Osservando il tuo video ho corretto un errore di impugnatura della mano sinistra: ora tengo il pollice della mano sinistra disteso, con il polpastrello appoggiato alla canna, e tutta l'impugnatura e' piu' rilassata (prima arrivavo ai crampi alle dita in pochi minuti).
Riesco gia' a trovare qualche semitono, I tasti neri del pianoforte.
Certo il flauto, a differenza del piano, e' uno strumento vivo, un po' come il violino forse. Nel pianoforte, la meccanica filtra molto, e anche se non si e' in perfetto equilibrio, a tasto premuto corrisponde un suono.
Col flauto invece, se non sei in armonia tu, suoni non ne escono.
E' uno strumento molto umano devo dire. Molto affascinante.
Non ti ringraziero' mai abbastanza.
Certo ho poche ore di pratica sul contagiri, ma sono gia' contento cosi, e non puo' che migliorare.
Mi sto informando circa la reperibilita' del bamboo in zona.
Di sicuro c'e', perche' qui bevono molto l'ulanzi, un liquore fatto col bamboo. Quindi ci sara' anche il bamboo.
Penso ai bimbi dell'orfanotrofio di Tosamaganga, vicino all'ospedale dove siamo operativi. Sono molto affamati di stimoli intellettuali. Passano intere giornati tra pisolini di ore, e giochi poco organizzati, caotici. Sarebbe bello dare agli operatori della struttura la tecnologia per costruire uno strumento cosi bello ed economico. E qui siamo circondati da parchi nazionali, e' un'avventura incredibile per I bambini.
Ti saluto caramente, a risentirci.
Lorenzo!!!
il Grande Sol stava lì in attesa. Quel suono mi è entrato dentro la testa senza che me ne accorgessi, tutta presa come ero dalla ansia di
prestazione...
Ho ripreso il Grande Sol tra le mani e ora non vorrei staccarmi più, è vivo e mi racconta e mi consola. Uhhhh come mi piace stare in sua
compagnia.
Immagino dovrà formarsi un callo in cresta...son tutta tagliata!
Ora tornando sul Fa mi pare più affrontabile e schiaccio decisamente meno....
Ma forse era proprio questo il tuo obiettivo....:-)
A presto!!!!
Del Bansuri mi piace molto il suono profondo e ricco, sto ascoltando dei raga molto belli con delle eco che mi portano lontano. Avevo voglia da un po' di tempo di riprendere con uno strumento che permettesse di esprimere quasi istintivamente la musica interiore che la facesse venire fuori, come una riflessione che si concretizza e prende sostanza nella musica.
Caro Lorenzo,
siamo arrivati a casa alle 4, di dormire non se ne parla, sono ancora attraversata da scariche di adrenalina...
Sopra ad ogni cosa grazie. Senza il tuo aiuto prezioso, la tua "presenza" non avrei nemmeno pensato di affrontare una simile esperienza.
Ora ti racconto!!!!
Mi sono present come tua alliev e mi sono sedut sorridendo.... ma il primo Sa era appena un po' venato dall'insicurezza, anche dal sentirmi per la prima volta microfonat e con tanta gente in silenzio e in attesa...mi sono arrivate le tue parole..."fai bene il primo suono perchè chi hai davanti decide in quel momento se ascoltarti o no". Ho preso in mano la situazione e sono andato avanti bene, fino in fondo con una bella dose di grinta di muso buono, tanto che ho suonato anche il bassone. Solo note lunghe muovendomi con cautela, era una prova di carattere che mi ero imposto di superare. I suoni c'erano. pure i tempi, avevo l'orologio davanti. Non immaginavo che sarebbe stato tanto apprezzato!
Onestamente, solo il Raga Iman Kalian mi ha soddisfatto, perchè l'ho studiato con te e aveva un senso, una direzione, un'organizzazione.
La parte successiva con l'attrice, non c'è stato tempo di provarla, un salto nel buio. L'attrice era già in scena Ho accompagnato la voce sul momento, inizialmente quasi infastidita, la mia inesperienza chiedeva una pausa, più che altro mentale. Ormai ero in ballo e dovevo per forza spendere quel che avevo, ho capito subito che il Raga aveva assorbito tutta la mia concentrazione ero debole e ho puntato sull'atmosfera sonora, musica aleatoria....lasciando solo alla chiusura il Villambit di Kammaj che a quel punto mi è parso un'autostrada sicura.
Purtroppo in questa seconda parte dalla mia pancia è uscita solo "roba" che tradiva le mie origini, piacevole e creativo ma non certo in stretto stile indiano... Peccato, ma questo è quel che c'è adesso... Mi dispiace, il Raga era un gioiellino che in alcuni momenti ha pure brillato un po', per la festività .
Mi è servito tantissimo vivere quest'esperienza, è stato proprio bello, un vero teatro, una vera compagnia, un vero spettacolo...bello essere una piccola parte di un meccanismo grande.
. ho capito rapidamente un po' di cose, senza tanti giri.
Voglio evolvere, riparto da qui, il ritmo, la struttura...che rappresentano le mie paure, è lì che trovo resistenza.
Vabbè, insomma...è andata, il battesimo dell'Aria c'è stato e mi è pure piaciuto essere nell'arena con in mano solo una canna di bambù, una sensazione strana che ancora devo metabolizzare...ma con tutta la mia forza, che non sospettavo, mi sono tenuta stretta fino alla fine al bansuri e non ho perso la testa.
Andiamo avanti,
GRAZIE
30 dicembre 2014
...ascoltando quel raga ho navigato in una dimensione fuori dal tempo, con suggestioni, idee, meraviglie, un mondo che vale la pena scoprire e il bansuri è come una piccola torcia nelle mie mani che può aiutarmi a illuminare..il cammino è lungo e forse nn finisce mai e sono convinta che ne valga assolutamente la pena.
Quanta pazienza che hai con noi, Lorenzo! Forse lo sai,ci suoni nel
cuore e noi tendiamo l'orecchio al suono del Bansuri, ci lasciamo
rapire senza fare domande perchè il richiamo si sente o non si sente...e
quando c'è e si fa sentire si risponde a basta. Tu sei lì, seduto a
terra che suoni e trasmetti il richiamo, ci insegni.
Il suono è vivo e va dove deve, dove sa.Un'onda. E noi bansuristi
andiamo e veniamo...restiamo...torniamo. Grazie, il tuo suono è vivo e
prezioso. Sarà il caso che io corra presto ad ascoltare!!!!
12 marzo 2015 - Risposta
19 05 2015 -- devo dire la ricchezza della produzione artistica occidentale ha veramente del prodigioso, e ritengo che essa vada studiata e coltivata anche per una ragione puramente ecologica: nei nuovi equilibri della globalizzazione infatti noi occidentali non siamo più i "forti" di un tempo, ma stiamo diventando la specie a rischio di estinzione, e così la nostra cultura. Ogni tanto però mi piace ascoltare musica classica indiana, anche perchè trovo che sia l'unca musica extraeuropea che si avvicina come livello di raffinatezza e cultura ai nostri Mozart e compagni. Qualche volta mi lancio addirittura in goffi tentativi di alap, e mi capita nei momenti in cui magari sono frastornato dalla lettura di tante musiche e sento il bisogno di rimettere a posto l'intonazione e il senso del suono.
20 agosto2015
Tutti eravamo molto attaccati a lui, e anche ora che sono 21 anni che se n'è andato, è sempre nei nostri pensieri e nel nostro cuore come un fratello (di noi allievi).
Con il Bansuri, ho sperimentato qualche volta il passaggio ad una dimensione diversa, una totale immersione nella musica. E' durato pochi secondi, anche perchè non ho voluto prolungare l'esperienza.
Poi dedicandomi di più alla tecnica, non ho più sperimentato questa sensazione, ma mi accorgo a volte di esser emolto concentrato, e quando riapro gli occhi devo un attimo riabituarmi a quello che ho intorno.
Qualche giorno fa è entrata la moglie nella stanza dove pratico, e non mi sono nemmeno accorto. L'ho sentita e poi vista quando apriva un cassetto a 20 cm da me.
Questa musica, ha tante componenti: Tecniche, religiose, magiche, per tutto questo è bella e interessante.
Il sacro è un grande mistero, la pratica forse può farci dare uno sguardo, farci intuire qualcosa, come dicono tanti grandi musicisti.
Siamo una piccola molecola infinitesimale di questa grandezza misteriosa che ci circonda. A volte è difficle trovare le motivazioni per andare avanti, sopratutto quando si è affaticati.
Ma siamo qui, dobbiamo seguire la nostra Via, con forza e determinazione. Questa è la cosa fondamentale. Questo è l'insegnamento più importante che ho ricevuto dal mio Maestro di arti marziali.
GLi antichi maestri di arti marziali dicevano di andare per strada "come un grosso macigno". La musica indiana forse ci insegna una maggiore leggerezza, forse si può dire di andare per strada come un ruscello, dalla montagna al mare.
Ciao Lorenzo, sono felice di averti conosciuto e di poter essere un tuo allievo. Senza una guida sicura è impossibile affrontare questa pratica.
Ciao, grazie.
Il 18/08/2015 20:29, Lorenzo Squillari ha scritto:
hai ragione, a volte scendo e salgo come il galleggiante da pesca
eccoti il saregam in bairavi più famoso di baba Allaudin Khan
inizia dal kali prima ottava sa tempo 60 tutto sempre kommal solo mattina
Astahi
9 //: SdPd / mPgm /+ nd--r / -- gmP / rS--r / Sndn ottava bassa/ ( +Sg--m / d--nS / ggrs /seconda ottava )
ndPm /+gmnd /Pmgr ;//
Antara quasi tutto in seconda ottava
9 //: Sg--m / d--nS /+ ggrs /nsgm / Pg--m /grSn / +d--nS /nd--n /dPmg / mndn / +dPmg / mgrS ://
04 dicembre 2015
" Grazie di cuore Lorenzo! Per ora ho un sol e sto allenando le dita ai fori distanti, piano piano miglioro sempre di piu, il suono e meraviglioso da innamorarsi.
Spero di incontrarti a Bologna nel nuovo anno e poter proseguire con lo studio dello strumento che sembra dolcemente cambiare anche la mia anima..
Un grande abbraccio "
28 settembre 2017
Buongiorno Lorenzo.
Pensavo proprio ieri di concentrarmi su 3-4 Raga:
Ahir Bhairaw, Asawari il mattino;
Bupali il pomeriggio;
Generalmente faccio scale e salti, e not elunghe, poi improvviso un po'.
Mi piace molto S, R, g, m, P, D, N, S. Qualche volta a scendere ci metto n, d. Non so cos'è.
Ultimamente studio meno, ho altre cose che mi distraggono, comunque ho intenzione di riprendere con i seminari.
Sono quasi 3 anni che studio. Il tempo passa veloce!
Ci vediamo a Milano. Il vintage lo provo ancora, invecchiato e il potenziometro del tempo.
Ciao.
Giacomo B.
Lettere ricevute 2
***
Buongiorno Lorenzo
Durante la pratica dello yoga a scuola, capita a volte come sottofondo la musica indiana.
Normalmente la musica non solo non mi aiuta, ma anzi mi distrae, perché è un colore, un'emozione, un filo di pensieri, quindi un allontanarsi dal "silenzio" nel quale vorrei scendere.
Ma col Bansuri è diverso.
Nulla come il flauto Bansuri (col tipico accompagnamento) ha la dote di trasportarmi verso una profonda e liberatoria calma, è come se venissi agganciato e trascinato di peso nella "concentrazione" pura, immobile. Ha l'effetto di un centro di gravità.
Ora, io non so suonare nulla, ma non so cosa darei per "entrare dentro" un Bansuri, Esserlo, vibrare con lui!
Ciao Lorenzo, ho visto la tua mail, un po' in ritardo,ti dico quanto segue:mi sono messo di inpegno, ma la nota pa non vuole saperne di uscire, non è che non arrivo con l'anulare, con un po' di pratica ci sono arrivato, ma la difficoltà che incntro è che mi si alza il dito medio, proprio non c'è verso, mi sono sforzato ma niente da fare lanota non esce. allora per proseguire eseguo la nota pa con il mignolo. lo so che è scorretto, ma non so che altro fare, il dito medio non ne vuol sapere di sare al suo posto, anche insistendo con dolori niente da fare, alla fine ho dovuto smettere. con la posizione di ripiego sono riuscito ad andare avanti con gli esercizi del video.Tu che cosa mi suggerisci? devo abbandonare il bansuri o continuare a fare il pa con il mignolo? nella speranza che prima o poi riusciro a suonare con la dideggiatura giusta.
-- Un uomo difficile, mio padre. Molto severo, rigido...non ti sto a dire i contrasti... ovviamente per lui la Musica e il mio mondo di suoni erano passatempi che non "producevano" nulla. Ora che è vecchio ed è stato "abbandonato" dalle altre figlie perfette, io mi occupo di lui completamente da sei anni....Il suo carattere forte ancora è vivace.
Non voglio annoiarti con la storia della mia famiglia, no no!
Ma poco fa, mentre suonavo Nat bhairaw, il mio coriaceo padre è salito da me senza che me ne accorgessi. Quando ho riaperto gli occhi, distratta da un rumore....me lo sono
trovato davanti, sulle sue gambe traballanti. Il volto coperto di lacrime.
La vita è bella con le sue sorprese.
E con il Bansuri nella mia vita, ancora di più...Mi sento immensamente ricca e mai sola.
Ciao Lorenzo,
Mi sono reso conto che le mie dita lunghe e sottili non sono sempre un vantaggio per suonare il Bansuri che mi hai inviato. Ma non fraintendere, non voglio restituirlo. I fori sono di dimensioni piuttosto grandi. Non lo avevo considerato. Credevo, sbagliando, che con l'estensione delle dita piuttosto larghe, che spesso mantengo sul basso elettrico, o sulla tastiera, non avrei avuto problemi su uno strumento così grande per dimensioni come il Bansuri in E.
Invece la diteggiatura particolare del Bansuri è completamente diversa, impone come tu stesso spieghi, che devono essere usate le 2nd falangi delle prime due dita, e le 1st falangi delle 3th dita, e ciò rende il tutto abbastanza difficoltoso, e a momenti molto doloroso. Sto cercando di concentrarmi sulla diteggiatura più che posso e mi sto sforzando di mantenere l'impostazione delle dita come viene mostrata nel tuo video, anche se fa male sopratutto con Il Bansuri in E. Mi dovrò concentrare molto sul Bansuri in A per i prossimi mesi credo. Quando l'ho visto la prima volta ho pensato che mi avessi spedito un bidone. No, poi l'ho subito sentito mio, e sono rimasto ore a osservarlo e studiarlo come lo avevi costruito, il colore, le venature del legno.
Lo dico sinceramente, mi piace tantissimo come suona, e mi piace anche il profumo che emanano questi legni. Lo sento veramente mio come strumento, e poi è il mio primo Bansuri, il che lo rende ancora più speciale. Il Bansuri in E è davvero bellissimo ma come ti ho detto, per adesso mi spezza i tendini. Aspiro a suonarlo al meglio che posso per i prossimi mesi, ma non di certo potrò farlo subito. Faccio memoria del suggerimento che mi avevi dato, quando mi hai detto che si comincia con un Bansuri La, poi si passa a un Sol, poi un Fa, e infine il Mi. Nei prossimi mesi intendo aquistare gli altri due bansuri, in Sol e in Fa, per adesso continuo a esercitarmi con gioia sul mio meraviglioso Bansuri in A, e a spezzarmi i tendini su quello in E :)
Caro Lorenzo, è da un po' di giorni che dopo aver suonato ho un'incontenibile voglia di scriverti. ogni volta mi trattengo perchè mi sento e mi vedo come quei cani che quando vengono sciolti corrono, corrono felici con la lingua fuori e le orecchie che danzano nell'aria.
Ho reso l'idea??? :-)...
Alla fine,l'euforia ha lasciato posto a qualcos'altro e così, anche se sono ancora in allegra confusione, ti scrivo.
Qualcosa ha cominciato a muoversi a gropparello, tutta quella tecnica mi ha fatto un gran bene, muovevo le dita e non pensavo. Anche il canto è stato decisivo. In realtà, come sempre accade con te, quando tu suoni, a noi allievi trasmetti un sacco di informazioni che magari si vanno a
depositare in aree remote del nostro cervello...ma poi affiorano.
Almeno così accade a me. Mi pare di cominciare a provare un piacere che non conoscevo nel suonare e capire cosa sto suonando, è un inizio, solo un inizio. Ma nonc'è fretta.
Poi...c'è la novità: percepisco che qualcosa si muove sulla sommità della mia testa quando suono.
con gli occhi chiusi vedo fili luminosi a cui "agganciare" i suoni. e.... insomma...Gioco....suono.... e scivolo senza paura altrove. da qui è nata l'euforia.
In mezzo alle diverse difficoltà che sto affrontando c'è il bansuri che mi insegna ad evolvere.E' straordinario, sono molto fortunata.
Volevo scriverti...e dopo tutte queste parole ho capito anche perchè. Per ringraziarti. Sono profondamente felice di averti incontrato e ti ringrazio per avere portato il bansuri nella mia vita.
Se non prima, ci vediamo senz'altro a gropparello per ottobre.
Buon lavoro e un abbraccio.
-- Da qualche mese ho iniziato il percorso di studio di questo strumento, il Bansuri.
Difficile per chi, come me, non conosce assolutamente la musica e nessuno strumento. Senza contare che i Raga indiani sono musicalmente lontani dal nostro orecchio, o perlomeno dal mio.
E' affascinante, centrare il SA (la nota principale dello strumento) seduti in padmasana o in siddhasana con la schiena eretta è una esperienza di centratura mica da ridere. E' una forma di meditazione.
Inoltre il bansuri non mente. Se suoni male, suona male, se suoni bene suona bene, se suoni malissimo non suona proprio.
Grazie per l'incoraggiamento...si...piano piano i tasselli ritmici
cominciano ad andare a posto. sto ascoltando molte composizioni del tuo Maestro e di Hariprasad Chaurasia, oltre a quelle che ci hai passato tu, trovo tanto materiale su youtube.
E' stato proprio l'ascolto musicale che mi ha messo in crisi, cogliere la bellezza di un fraseggio mi stordisce...ascolto gli stessi brani e ogni volta scopro nuova musica che mi toglie il fiato, rido piango...mi arrabbio.mi purifico.
Questa musica riesce a farmi sentire piccola piccola innanzi all'universo...
Il 14 marzo 2013 17:06, angela ha scritto:
Ciao Lorenzo, come dicevi tu domenica scorsa, ci vogliono diverse vite dedicate alla Musica...
Sono un po' in crisi: consapevole di essere solo una principiante soffro perchè sono arrivata troppo tardi a conoscere il bansuri e quel che si porta dietro.
Non so niente della Musica Indiana, sono appena arrivata e per questa vita mi devo accontentare del nulla che sono, del poco che riuscirò ad assimilare.
Nonostante questo momento di depressione musicale, cerco di praticare, arranco, con la mano che risponde ad intermittenza.
Che fatica suonare con la tabla, faccio resistenza, è più forte di me.
E' inesorabile e non perdona, la lucetta rossa del sam mi ossessiona.
Ma talvolta mi distraggo e il mio cuore pulsa con gioia e senza fatica insieme al ritmo della macchinetta, pace e ordine. Tutto va a posto, è una sensazione unica.
Ma appena me ne rendo conto paf! Inciampo nel Sam, rotolo nel Kali.
Senza contare che mi rimbomba il cervello.
vabbè...
Il concerto è stato molto bello. Mi è piaciuto moltissimo il secondo Raga.
I partecipanti del corso non li ho più sentiti, speriamo...
Grazie e a presto. Angela
Il giorno ven, 15/03/2013 alle 22.21 +0100, Lorenzo Squillari ha scritto:
su dai è solo un gioco
vedrai che appena ti ci abitui ti spingerai su su su
se volete vengo a savona il pomeriggio di domenica 24 marzo
battiamo finche è caldo
ciao saluti dall'ostello
lorenzo
grazie dei bellissimio fiori e della tua dedizione
19 aprile 2013
Il bansuri e arrivato, e ti faccio i complimenti!!!! Era quello che mi aspettavo.Sono molto soddisfatto e come dici te e una vera scultura.Addirittura anche se è uno strumento con una storia molto antica io lo vedo per me molto moderno.
Ho cominciato a seguire le tue indicazioni sul filmato e devo dire che la scala bene o male sono già riuscito ad eseguirla( molto lentamente ).
Ho provato ad ascoltare ed ascoltarmi cercando di eseguire la nota tonica, e per il momento sono riuscito a suonarla per 14 secondi accorgendomi che da un certo punto ho provato una sensazione come se io stesso fossi spettatore.
Fammi avere le coordinate per poterti pagare.
Farò il possibile per venirti a trovare a Milano.
Grazie ancora per la tua gentilezza e passione.
7 maggio 2013
Ciao
Sto scoprendo un mondo.
Mi piace, mi piace tanto.
Ieri mentre meditavo ho compreso tutto il dolore per aver lasciato il mio lavoro di musicista...dovevo arrivare a tenere in mano un bansuri. È più di uno strumento. È un cammino.
Vedremo, ora resto legger
Gentilissimo Lorenzo, sto procedendo con calma un pochino tutti i giorni... al momento ho trovato (=riesco a riprodurre approssimativamente) le note SA GA RE MA, mentre fatico ancora con le tre più alte, devo capire bene come soffiare. Non è affatto facile... oltretutto ho una certa difficoltà a raggiungere l'ultimo foro con l'anulare della mano destra (ho le mani abbastanza piccole), ma presumo si tratti di una questione di apertura delle dita, già dopo un paio di giorni mi sembra di avere un controllo un pelo migliore.
Bellissimo, mi piace molto perfino l'odore che esce dai buchi.. stamattina l'ho suonato dalle sette alle nove seduta su uno scoglio con il mio gattino è stato magico, certo sono ancora all'inizio ma vedo già dei piccoli miglioramenti, provo le singole note e cerco di emettere un suono più lungo.. ma anche se fumo poco mi sa che dovrò ridurre ancora di più perché ci vuole fiato e tanto.. grazie ancora per l'amore che ci metti, ti aggiorno presto baciuzzi
Ok!
Tienimi comunque aggiornata appena definisci il luogo!
Io ho "suonicchiato" un po' in questo periodo, cercando di lavorare sull'allungamento della quarta falange. Devo dire che il lavoro sull'allungamento delle dita non è per niente male e porta buoni frutti anche sul pianoforte!! Diciamo che per ora mi sono limitata a suoni lunghi e impostazioni dita... niente di che, ma pazienza! ;-)
Ho anche notato che, sul bansuri che sto usando, non riesco a suonare intonata a 440 Hz (devo ruotarlo troppo per beccare la nota precisa). Ma la cosa interessante è che mi sono resa conto che questo bansuri è invece praticamente perfetto a 432 Hz! Il che non è poi così male, visto che la musica a 432 ha ricominciato ad andare particolarmente "di moda", specialmente negli ambienti "meditativi" o legati alle discipline olistiche e di guarigione spirituale... quest'estate per esempio ci hanno chiesto di suonare l'arpa durante una seduta di meditazione e volevano l'accordatura a 432Hz.
Non so se è un bene o un male, comunque per il momento sto praticamente suonando il bansuri a questa frequenza, che gli calza a pennello...
Ciao Lorenzo,
il rapporto col bansuri è un misto di fascino e conflitto. Lo suono, lo poso sconfortato, lo riprendo per poi posarlo nuovamente. Sto cercando di creare un emissione di fiato omogenea. Mi esercito su una sola nota. Non ho trovato la registrazioni della tampura sul tuo sito (puoi linkarmele?), ne sto usando alcune trovate su youtube. Non riesco a capire perchè il la spesso risulta calante, sbaglio in cosa (posizione bocca? dita? diaframma?). Insomma, ascolto con invidia tutte le registrazioni di Bansuri ed ho quell'odioso ricordo di te che prendi in mano lo stesso strumento facendolo suonare a meraviglia. Sarebbe stato meglio poter dare la colpa al flauto pensando fosse difettoso :-) Cmq potrebbe anche conquistarmi, ancora è un rapporto tutto da definire. Considera che è il mio primo strumento a fiato. La lezione è stata bellissima, e tu sei una guida fantastica. Spero che in futuro si presentino altre occasioni per condividere del tempo insieme. Comunque non appena concludo il primo sodalizio con lo strumento ti chiederò quello in sol. Nel frattempo ti mando Un abbraccio.
http://ilviaggioasud.blogspot.it/
Il flauto mi è arrivato ieri mattina, STUPENDO!
Già solo facendo note lunghe entro in uno "stato meditativo" e terapeutico per il corpo e la mente.
Ogni giorno mi darò al flauto, voglio davvero imparare a suonare.
Credo sia utile per i cosiddetti chackra e sento che battito cardiaco e pressione sanguinea entrano in funzionamento ottimale; provo benessere generale dal corpo alla mente, che si riequilibra ed è proprio una meditazione.
Sarebbe bello diffondere soprattutto tra i giovani "conoscienze spirituali" e strumenti come questo!
Bellissimo il video di istruzioni!
Lettere ricevute
***
Buongiorno Lorenzo Durante la pratica dello yoga a scuola, capita a volte come sottofondo la musica indiana. Normalmente la musica non solo non mi aiuta, ma anzi mi distrae, perché è un colore, un'emozione, un filo di pensieri, quindi un allontanarsi dal "silenzio" nel quale vorrei scendere. Ma col Bansuri è diverso. Nulla come il flauto Bansuri (col tipico accompagnamento) ha la dote di trasportarmi verso una profonda e liberatoria calma, è come se venissi agganciato e trascinato di peso nella "concentrazione" pura, immobile. Ha l'effetto di un centro di gravità. Ora, io non so suonare nulla, ma non so cosa darei per "entrare dentro" un Bansuri, Esserlo, vibrare con lui!
Caro Lorenzo, è da un po' di giorni che dopo aver suonato ho un'incontenibile voglia di scriverti. Qualcosa ha cominciato a muoversi , tutta quella tecnica mi ha fatto un gran bene, muovevo le dita e non pensavo. Anche il canto è stato decisivo. In realtà, come sempre accade con te, quando tu suoni, a noi allievi trasmetti un sacco di informazioni che magari si vanno a depositare in aree remote del nostro cervello...ma poi affiorano. Almeno così accade a me. Mi pare di cominciare a provare un piacere che non conoscevo nel suonare e capire cosa sto suonando, è un inizio, solo un inizio. Ma non c'è fretta. Poi...c'è la novità: percepisco che qualcosa si muove sulla sommità della mia testa quando suono. con gli occhi chiusi vedo fili luminosi a cui "agganciare" i suoni. e.... insomma...Gioco....suono.... e scivolo senza paura altrove. da qui è nata l'euforia. In mezzo alle diverse difficoltà che sto affrontando c'è il bansuri che mi insegna ad evolvere.E' straordinario, sono molto fortunata. Volevo scriverti...e dopo tutte queste parole ho capito anche perchè. Per ringraziarti. Sono profondamente felice e ti ringrazio per avere portato il bansuri nella mia vita. . Buon lavoro e un abbraccio.
...per quanto riguarda le belle parole che hai scritto su ki hara sono tutte cose che avevo pensato e sapevo come funzionavano... ma la pratica giornaliera è un'altra cosa...pigrizia..lavoro e tante cose che ti condizionano negativamente....ma per fortuna oggi ho potuto suonare quasi un'ora di seguito nella posizione del mezzo loto e non ho sentito male ne alle gambe - piedi ne alla schiena...ed il suono mi ha dato tanto.....(ho usato il Fa) grazie ancora dei tuoi consigli...a me servono da stimolo per continuare e perseverare....certo negli stages con te che ci fai lavorare e troppo facile...ma poi a casa...è dura! grazie ancora ....questo fa un maestro.... un abbraccio
Ciao Lorenzo, suono da 7 anni un tuo flauto a becco in RE. Il tuo flauto è stato, da allora ad oggi, un fedele strumento al mio fianco in tutti questi anni di concerti, feste, spettacoli, registrazioni. Sempre stabile, intonato, solido, e sempre elogiato da tutti gli altri amici musicisti, flautisti e non, che ne hanno apprezzato la qualità di suono e di fattura. Non ho mai avuto occasione di incontrarti di persona per ringraziarti, mi piacerebbe avere questa opportunità, un giorno..... -
Ciao Lorenzo, ho letto con interesse la tua storia che assomiglia, per alcuni aspetti forse un poco “generazionali”, alla mia. Nel ‘73 sono partito per l’oriente, lasciando il mio impiego da disegnatore all’AlfaRomeo, con centottantamilalire e una student card in tasca. Sono tornato un anno dopo, sempre via terra, e al posto della student card avevo in incubazione un’epatite, ma dal basso dei miei quarant’otto chili al posto dei sessantacinque abituali, potevo continuare a guardare il mondo, incantato dalla medesima coglioneria. Avevo però imparato a suonare le tabla e me ne ero portate anche due, sulle spalle, per cinquantamila chilometri arrancati per l’India, insieme a un flauto Bansuri, che non riuscivo a suonare bene per via dei denti a scacchiera. Quel flauto un giorno lo accorciai, tagliandone via un pezzo che mi pareva superfluo, perché privo di buchi per una ventina di centimetri finali, e lui l’ha presa male e ha smesso di esprimersi con dolcezza. Ora ho il dentierone di plasticona e, forse, posso ricominciare a soffiare dentro un buco, per questo ti sto scrivendo. Non sono un flautista (ma un percussionista) e non m’intendo di Bansuri tanto da sapere le differenze che originano dalla tonalità di base del flauto, ma vorrei un Bansuri che fosse morbido e pastoso nei bassi, come era il mio, che è largo, al suo interno, come un dito medio alla sua base e lungo (quando era nuovo) più di ottanta centimetri. Potresti dirmi qualcosa al riguardo, insieme a quanto mi verrebbe a costare? Intanto ti ringrazio per l’attenzione, lasciandoti anche il link di dove pubblico alcune storie che scrivo, tra le quali ci sono anche racconti (veritieri) sul tempo trascorso in Oriente e Medioriente (Io di fronte a me). Ciao, a presto.
...perche' questa e' una domanda ricorrente io lo sconsiglio a tutti sempre. non solo perche' non e' classico ma perche' secondo la mia esperienza ( e stasera lo chiedo anche ad ad un mio allievo medico,) usare intensamente indice medio e mignolo tenendo l'anulare inoperativo, dopo un po, si sbilancia qualcosa nella mano . Lo dico perche quando suono il mio basso che richiede solo pollice indice ed anulare saltando il medio, la mano dopo un po' si infiamma e se insisto mi va su per il gomito Ora sentiro il parere dei medici e se e' diverso ti faro' sapere. Quindi piuttosto suona questo raga SA Ga MA tutto aperto DA NI SA uguale in discesa cosi per un po' eviti il Pa e, quando fa male fai solo note lunghe con dita a riposo anche solo sul Ga se il Sa ti da dolore non forzare mai il corpo, invece la mente musicale spingila pure . Se puoi vieni a Milano il 23 Maggio. ciao Lorenzo
Ciao Lorenzo, scusa se ti importuno, ma ho una domanda da farti: non riesco quasi mai a prendere la nota più bassa con l'anulare destro, però se uso il mignolo mi riesce benissimo. Commetto cosa grave o devo insistere con l'anulare? Inoltre ho un tendine della destra che dovrei operare e faccio fatica ad aprirla completamente. Non potrei iniziare usando il mignolo e poi gradualmente abituare anche l'anulare? Grazie per l'attenzione buona giornata
Il flauto nuovo va bene,la qualità è normale ma il suono molto pronto e voluminoso. Mi sto convencendo sempre di più che a sinistra il mio suono è migliore. Forse dipende dall'orientamento dei denti, che è un po' asimmetrico. Mi trovo invece un po' scomodo con le braccia; il prossimo flauto lo dovviamo fare con il foro di insufflazione più angolato. Con il traversiere uso un'angolazione di circa 45°, che è tanto, ma io mi ci trovo bene. Riesco a stare con il gomito più basso e le spalle più rilassate. Ma finché si parla di strumenti comunque non ci sono grandi problemi. Purtroppo sono io che ultimamente sono un po' latitante. Ma sai, ho molti altri interessi musicali e non solo musicali, e non mi dedico completamente al basnsuri. Penso che dopo una certa età, non ha molto senso mettersi a studiare una musica nuova, uno strumento nuovo, tutto nuovo, se non per diletto e cultura personale, ampliamento delle conoscenze musicali. Se avessi l’ambizione di diventare qualcuno nel campo della musica indiana, ci arriverei praticamente da vecchio. Ha senso? Io voglio essere musicalmente attivo ora! I ragazzi di Vicenza sono molto più agguerriti rispetto a me, ma loro fanno bene, perché sono giovani. E comunque penso che per un italiano sia comunque difficile arrivare a competere con i musicisti indiani sul terreno della loro musica. Trovo invece più interessante per me la prospettiva della contaminazione (per esempio suonare il bansuri in un gruppo misto di ricerca musicale, non strettamente di musica classica). Comunque non preoccuparti, sono determinato a continuare a suonare e conoscere la musica indiana; anche se non voglio diventare un concertista, la suono perché mi dà comunque un sacco di idee per la mia musica. Adesso, per esempio, se voglio scrivere un pezzo o fare un’improvvisazione (per es. con il pianoforte) lo faccio in modo diverso (migliore) rispetto a come lo facevo prima di conoscere dall’interno questa interessantissima musica. Tutto questo anche grazie ai tuoi flauti e a te.
!!
Volevo dirti che il tuo flauto è un strumento bellissimo...lo sto suonando ( per quello che riesco) e sto provando ad apprendere dal tuo cd...anche la lezione a cui ho assistito è stata un'esperienza di grande pace...le vibrazioni di questi strumenti sono rarità davvero benefiche !!!
... Finora con il fa a sinistra mi sono trovato bene, ma non voglio forzare le dita della mano sinistra. Vediamo cone va con il sol, poi caso mai procediamo con un mi. Certo suonare a sinistra fa strano. Anche con alcuni flauti occidentali sarebbe possibile, per es. il traversiere a una chiave, che si può tranquillamente orientare a sinistra cambiando l'angolazione dei segmenti del tubo, ma è quasi impossibile raccapezarsi con le tante forchettedella diteggiatura antica. Con il bansuri invece il gioco delle combinazioni di dita è più semplice. Certo bisogna ancora pazientare. Ma sicuramente, in compenso, la mia cervicale sta meglio.
ci vediamo
mi dispiace succede molto raramente devono averlo schiacciato fra scatoloni pesanti da cio' che vedo sulla fotografia, non è grave è una sola fratturina ma deve essere aggiustata ci sono 2 possibilità:
la più veloce è di togliere il filo
prendere della colla attak o vinavil
passarne un filino e stringere con un elastico per 2 ore
o almeno mettigli del nastrio adesivo
funzionera' benissimo
fammi sapere
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