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I maestri

AlauddinKhan

Ustad Baba Allauddin Khan, leggendario maestro di Sarod, guru di Ravi Shankar e del figlio Ali Akbar Khan

I Maestri

L’apprendimento del Bansuri, come per tutte le altre Arti Indiane, è una relazione tra Maestro e Discepolo conosciuta come "Guru-Shikshya-Parampara". In India fin dai tempi antichi, l’intera vita musicale dello studente (Shikshya), si è basata sull' insegnamento orale impartito dal maestro (Guru). Era normale per il discepolo, pur non essendo membro della stessa famiglia, vivere per molti anni con il maestro. Durante le lunghe ore di pratica giornaliera, lo studente poteva essere costantemente corretto ed era sempre disponibile a ricevere lezioni secondo l’ispirazione del Guru. L’apprendimento della musica era vissuto come uno "Yoga", una disciplina spirituale senza il miraggio di ricompense mondane. In questo modo la tradizione del "Gharana" (lignaggio musicale di una particolare famiglia), veniva fedelmente tramandata (Parampara), alle future generazioni. Non c'era bisogno di musica scritta, non fu mai considerato necessario o possibile catturare su carta l’evanescenza del raga con le sue raffinate emozioni ed intricati ornamenti.

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Annapurna Devi, la donna del mistero

ANNAPURNA DEVI, LA DONNA DEL MISTERO

Smarth Bali 
TRADUZIONE LIBERA DALL'INGLESE

annapurna2Qualcuno ha sentito parlare di lei. Pochi l'hanno incontrata. Ma nessuno la conosce veramente. Ali Akbar Khan dice che e' semplicemente grande. Ravi Shankar riconosce il suo genio. Misteriosa, intrigante, vive nelle proprie ombre, estraniandosi dal mondo nella clausura di un appartamento cittadino, cercando pace nello strumento che suo padre le insegno'. Non vuole niente dal mondo e dalla societa', ma se decidesse di donarsi, il mondo sarebbe un posto piu' ricco.

A sei piani di ascensore, in un palazzo del quartiere elegante di Bombay, vive una donna: e' tutto quello che sanno gli abitanti del posto. Nessuno la vede, neppure i suoi vicini di casa. All'ingresso del palazzo si legge solamente "6A - Annapoorna Devi". E quando si arriva al piano, un cartello e' appeso vicino al campanello, e dice:

1) La porta non sara' aperta il lunedi e il venerdi
2) Perfavore, suonate il campanello solo tre volte
3) Se nessuno apre, perfavore, lasciate nome e indirizzo. Grazie molte.

Allora non si sa se credere alle istruzioni o no. Pero' il coraggio viene in soccorso. Suoni il campanello tre volte e aspetti. Non succede nulla. Dentro e' tutto silenzioso. E' una cosa un po' paurosa. Un altro tentativo sembra certamente inutile.

Lasciando il palazzo, respirando a pieni polmoni la fresca brezza marina, le domande, come uno sciame di api, scorrono coprendo ogni altro pensiero. Come puo' una donna starsene nei confini claustrofobici di un appartamento, tagliata fuori completamente da tutto? E per tutto l'anno? E' una cosa voluta, le e' stato imposto, o e' una malattia che la costringe a questo anonimato forzato? Sara' felice? Cosa fara'? Ma soprattutto, chi e'?

Annapurna Devi e' associata a due dei piu' famosi esponenti della musica strumentale indiana al mondo, Pandit Ravi Shankar e Ustad Ali Akbar Khan. Quest'ultimo e' suo fratello e l'altro suo ex-marito. In piu' e' la figlia del leggendario Ustad Allaudin Khan, il genio del sarod. E mentre Ravi Shankar e Ali Akbar si son fatti un nome, lei rimane all'ombra. Il suo genio e' riconosciuto da tutti e addirittura alcuni fans dichiarano apertamente che ha piu' talento dello stesso Ravi Shankar. Non importa a quale scuola musicale appartenga, nessuno ha dubbi sul fatto che Annapurna Devi sia musicista per eccellenza, non classificabile. Se e' davvero cosi', che se ne fa di questo reclusivo stile di vita? Che cosa si puo' dire di un' artista che avra' dato in tutta la sua vita 10 o 11 concerti pubblici? Quale il metro per misurare il suo talento? Tra i molti che pensano alla vera incarnazione di Saraswati, solo una manciata l'hanno incontrata e sentita suonare. Dopo numerosi tentativi di incontrarla lungo un periodo di 6 mesi, anche noi fallimmo. Molti parlano del suo eccentrico comportamento e della sua famosa tempra; di come non abbia permesso a un noto fotografo di una testata giornalistica di scattarle una fotografia; di come sdegni offerte in denaro (ricevute anche da parte del governo del Madhya Pradesh); di come rifiuti di insegnare ai musicisti che la contattano per aver lezioni; di come rifugga l'incontro con la gente, a prescindere dal suo status sociale o talento artistico; di come Indira Gandhi le chiese di suonare per Yehudi Menuhin e George Harrison... la lista e' lunga.

annapurna devi-3In Maihar, nel 1926, Annapurna nasceva come figlia di Ustad Allaudin Khan. Egli, musulmano ortodosso, decise di insegnare solo ai familiari maschi, ossia Ali Akbar Khan, che divento' poi il genio del sarod. Un giorno mentre il maestro era fuori, Ali Akbar non riusciva ad intonare una nota particolare e Annapurna (che si abbeverava di musica da dietro la porta chiusa), entro' dentro ed inizio' ad indicare le sottigliezze del raga cantandolo. Suo padre, entrando in casa proprio in quel momento, fu stupefatto del dono divino di sua figlia. Le fece segno di seguirlo al piano sopra dove le diede una tampura e le chiese di cantare. Mentre la giovane ragazza cantava, Allaudin verso' lacrime di gioia e poi la accolse come discepola. 

Conoscendo bene il carattere timido ed introverso di sua figlia, decise di insegnarle uno strumento appropriato, come il surbahar (una versione piu' grande del sitar). Presto anche Ravi Shankar, che come ballerino seguiva la carriera del suo fratello piu' vecchio, il rinomato Uday Shankar, decise di imparare il sitar da Allaudin Khan e mollo' la danza.

Il trio formato da Annapurna, Ravi Shankar e Ali Akbar Khan, inizio' un lungo e faticoso viaggio, provando a sondare le profondita' di una tradizione musicale di 5.000 anni. Baba (com'era chiamato Allaudin Khan dai suoi discepoli) fu un uomo molto severo e famoso per la sua tempra. A volte i ragazzi erano cosi' pietrificati da non osare avvicinarlo, e l'unica persona che aveva accesso a lui era Annapurna.

Col tempo e con la pratica l'interazione dei tre aumento'. E Annapurna e Ravi si fecero sempre piu' vicini. Disse Ravi Shankar nella sua autobiografia, Raag Anuraag: "Andai a Maihar per studiare musica, non pensavo certo a sposarmi!! Dal 1938 al '41 la mia disciplina continuo'... e mi sposai dopo tre anni. Mia sorella venne a trovarmi e mi disse: Che ragazza graziosa Annapurna!! Dovresti prenderla come sposa!! La cosa raggiunse mio padre... Ma io cercavo solo la soddisfazione musicale (avevo 20 o 21 anni). Anche quando la proposta di sposare Annapurna si fece insistente, io non pensavo veramente che fosse una cosa seria. Ero solo ossessionato dalla musica, e dalla premura di Baba e il suo modo di insegnare con amore. Non ebbi mai affetto da parte di mio padre, cosi' l'amore che ricevevo da Allaudin mi sopraffece. Ero pieno di gratitudine. E quando si parlava di matrimonio non ero di certo nelle condizioni migliori per rifletterci su. Ma era inevitabile, e cosi' ci sposammo". 

Con Ravi Shankar al suo fianco, Annapurna si esibi' in qualche concerto, uno piu' bello dell'altro nell'esposizione delle sottigliezze e complessita' della musica classica. Presto nacque loro un figlio, Shubhendra. Ma poco dopo le cose iniziarono a cambiare. Seguendo l'autobiografia di Ravi Shankar si puo' capire che la coppia sarebbe andata alla deriva, come lui stesso scrive: "Non ero in condizioni di riflettere ragionevolmente... Vi e' bisogno di un compromesso nella maturita' dell'amore. Solo il sentimento e l'emozione non possono vivere in eterno. A un certo punto avranno bisogno di compromessi e noi non potemmo farlo... Dopo la nascita di Shubho la salute di Annapurna si deterioro'... Non ho niente da dirle, e' cosi' dotata!! Ma ha un carattere tremendo, come il padre, e questo va detto, ha poca pazienza. E a quei tempi anch'io avevo un brutto carattere, cosi' entrambi ci infiammavamo a vicenda. Poi andammo a Bombay verso la fine del '44 perche' dovevo recuperare la salute, e allora mi innamorai di Kamala. La faccenda divenne ingestibile, almeno da parte mia, e Annapurna ne fu definitivamente urtata. In realta' la mia relazione con Kamala non era un granche', ad ogni modo solo io ero responsabile di tutto questo. Annapurna ruppe e se ne torno' a Maihar". Tutto cio' e la successiva morte del padre inflissero un duro colpo ad Annapurna, qualcosa da cui mai avrebbe potuto riprendersi.

Pandit Hariprasad Chaurasia, celebre flautista nonche' uno dei discepoli piu' noti di Annapurna Devi, dice: "Il punto su cui non ci capiamo e' che lei non e' una donna ordinaria. Come pote', dopo la rottura con Ravi Shankar, essere entusiasta di affrontare la vita? Come pote' aprirsi agli altri? Di cosa avrebbe dovuto parlare? Della sua vita di famiglia? Della sua musica cosi' strettamente legata a quella dei familiari? Lascio' semplicemente tutto: un'anima dimentica del corpo".

Divento' una reclusa. Anche suo figlio se ne ando', sposo' un'americana e fece di quel paese la terra dei suoi sogni. Lei pianse per lui, e per l'artista in lui, ma Shubho prese la via del mondo. Allora Annapurna rifiuto' di aver discepoli e quelli che andavano da lei venivano scoraggiati e cacciati via.

"Ho sempre avuto un grande desiderio di imparare da lei sin dal'74 - spiega Nityanand Haldipur, flautista della All India Radio - ma la cosa mai trovo' soluzione perche' sempre perdevo il momento giusto di incontrarla. Finalmente un giorno, un mio amico che suonava il sarod, Rajiv Taranath, mi porto' a casa sua. Tremavo letteralmente di paura ed ero intimidito da cosa avevo sentito su di lei, che era molto rigida, severa e dalla tempra impetuosa. Non osavo neppure parlarle. Tuttavia ci sedemmo tutti a discorrere degli studenti e della mancanza di pazienza nell'imparare, cosi' accennai esitando alla mia pratica. Sorprendentemente mi chiese di suonare uno dei raga di base, Yaman. Dopo avermi ascoltato mi corresse degli errori di esecuzione. Ero sbalordito. Era assolutamete impeccabile. Prima di conoscerla pensavo che fosse grande solo perche' era figlia di Allaudin Khan, ma credetemi, quando la incontrai e ascoltai una delle sue registrazioni (ovviamente rarissime), mio Dio!, era incredibile! Realizzai che un sacco di artisti che si fan chiamare Pandit sono degli zeri. Lei invece e' incomparabile come artista ed e' anche fantastica come persona. Stretta e severa fuori, ma dolce dentro. Ricordo un episodio rilevante. Una volta, un ragazzo nepalese che stava studiando da lei, ando' dopo due mesi a dirle che voleva imparare il violino al posto dello strumento scelto all'inizio. Ricordo che si infurio', poi pero' riusci' a calmarsi e mi chiese di cercare un insegnante di violino per il ragazzo. Le dissi: "Maaaji, l'insegnante vorra' una quota mensile!!" Ma lei rispose: "Procurati il maestro e lo paghero' io".

L'unico fine di Annapurna sembra essere quello di valorizzare la musica di Baba (Allaudin) meglio che puo'. Come artista cerca di realizzarsi nell'intimita' della sua camera, ed ha come pubblico due grandi fotografie, una di suo padre e l'altra di sua madre, che silenziosamente applaudono la devozione della figlia. Ma c'e' pero' qualcosa che la tormenta? Qualcosa che la costringe a vivere da sola? Hariprasad Chaurasia spiega: "Non so di che si tratti. Ma sono sicuro che non possieda volonta' o desiderio di vivere. Ricordo una volta che stava molto male e tossiva molto forte. Quando andai a trovarla le portai anche delle medicine, ma con mio stupore le getto' via. "Perche' me le hai portate? Che cosa ti preoccupi se ho la tosse? Perche' vuoi che io viva quando io non lo voglio?" Che dire? Ha perso la fede nella vita. Ed e' tragico quando penso che una persona cosi' preziosa, un'artista cosi' dotata, non trova piu' senso nel vivere. Il mio cuore sanguina. Sono dell'opinione che per ogni buona cosa che Dio concede, prende indietro qualcos'altro per tenere il tutto in giusto equilibrio. Nel suo caso lei e' dotata della completa personalita' di un vero musicista, ma Dio le ha tolto la sicurezza che una donna cerca nella famiglia. Dei santi ne avevo soltanto sentito parlare. Ora ne ho visto uno".

annapurna devi-4Pradeep Kumar, maestro di sarod alla Films Division e studente di Annapurna Devi, racconta la sua esperienza che getta nuova luce sul carattere eccentrico della donna. "Nel 1974 iniziai a studiare il sarod con lei. Per cinque anni rimasi suo discepolo e lei divenne molto affettuosa con me, a tal punto che inizio' persino a insegnarmi lo stile di Allaudin Khan, il Dhrupad Ang. Intorno al '79 i miei genitori stabilirono il mio matrimonio e mi sposai. Subito non lo dissi ad Annapurna, poi un giorno all'improvviso le raccontai che il mio matrimonio era stato combinato. Con molta calma disse che era l'ora che prendessi una pausa e che non aveva piu' voglia di insegnarmi! Ero atterrito! Le chiesi perche'. Rispose: "Era tuo dovere raccontarmi del tuo matrimonio, non e' cosi'? Un guru non e' solo una parola, significa molto piu' di cio' che immagini" - disse austeramente. Realizzai allora che avevo sbagliato. Dopo questo fatto continuai a visitarla, supplicandola tutto il tempo di riprendermi, ma ogni volta diceva di non essere nella condizione giusta per insegnarmi: Dil nahi karta hai (non me la sento). Dal '79 all'86 (si, ben sette anni) la visitai di tanto in tanto ma senza successo. Mai una volta accetto' di riprendermi e continuava sempre a dire "non me la sento". Poi un giorno, l'anno scorso, andai a trovarla e mi diede la solita replica. Stavolta non potei trattenermi e scoppiai a piangere. Ero seduto all'ingresso mentre lei stava in camera, quando venne fuori e mi rimprovero' ancora: "Perche' piangi come una donna?". Poi si sciolse: "Non ti ho mai detto che non ti avrei piu' insegnato, non e' cosi'? Solamente ho rimandato. Va bene, adesso alzati, vieni domani con dei fiori, ghirlande e una scatola di dolci, inizieremo di nuovo". Lei e' cosi', e come fa coi discepoli, cosi' farebbe con suo figlio se tornasse. Per quanto mi riguarda lei e' una santa silenziosa. Ma anche una tiranna. In tutti i cinque anni che son stato con lei imparai solo due raga, Bhairavi e Yaman. Il suo motto preferito e': "Voi gente volete tutto in poco tempo".

Rooshi Kumar Pandya, suo compagno per parecchi anni nonche' discepolo, dice: "Non l'ho mai vista seduta a riposare. Tra le sue faccende domestiche e i suoi studenti le resta poco tempo. E c'e' anche la sua riyaaz, la pratica, a cui dedica molte ore. Penso sia una delle poche persone che ho incontrato totalmente assorte. E' anche molto colta e le piace guardare i film, specialmente pakistani".

Una volta George Harrison ando' ad ascoltarla insieme a Yehudi Menuhin e poi disse: "Quando il sole tramonta vi e' sollievo nel sapere che domani e' un altro giorno, e potra' succedere qualcosa di eccitante. Per esempio lei potrebbe uscire dalla sua stanza e sorridere ai suoi vicini. Potrebbe concedersi una passeggiata sul lungomare, respirando profondamente la brezza rinvigorente, dimenticata in tutti questi anni. Forse permettera' al mondo di vederla ancora una volta di sfuggita. Forse suonera' ancora, per amore dei tempi antichi, un'ultima volta, dicendo al mondo - in un momento di esultanza - che cosa si e' perso in tutto questo tempo. Si, forse".