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FLAUTOBANSURI

10 agosto 2014
Buon giorno maestro Squillari,
la prego di scusare questa comunicazione non sollecitata in periodo di vacanze. 
Mi chiamo Paolo. 
Navigando in internet sono capitato nel suo bel sito sul flauto bansuri. 
Da tempo subisco il fascino del suono del flauto Indiano. Mi piacerebbe molto avvicinarmi alla pratica dello strumento. Tutta via sono ignorante circa l'argomento, e temo che senza l'aiuto di un conoscitore della materia finirei per acquistare uno strumento non adatto. 
Lei sarebbe disponibile a incontrarmi per eventualmente vendermi un flauto consono e relativo "libretto di istruzioni"? La raggiungerei volentieri per rubarle davvero poco tempo. 
Per causa del mio lavoro (lavoro nel campo dell'assistenza umanitaria con i Medici con l'Africa CUAMM) sono perennemente in Africa. Tuttavia ora mi trovo a Brescia in vacanza, e vi restero' fino al 30 Agosto. 
Spero sia possibile incontrarla prima della mia partenza. Le auguro in ogni modo un buon Agosto, ripromettendomi di incontrarla al prossimo rientro in Italia. 
Con cordialita',
paolof

September 9, 2014
Ciao Lorenzo,
Sono ad Iringa, in Tanzania.
Con il filo d'erba va bene credo.
Anche se il lavoro, come sempre, e' molto, appena torno a casa mi metto in poltrona, gambe incrociate, schiena eretta e provo lo yoga del suono.
Molto efficace devo dire. Al di la dei risultati musicali, il solo dosare il respiro e la ricercarca l'intonazione mi danno un senso di pace.
L'altro giorno poi, cosi quasi dal nulla, e fuoriscita dal flauto la melodia di Ravel "pavane pour un enfante defunte". Non sara' stata certo perfetta, ma ho provato una soddisfazione incredibile.
Osservando il tuo video ho corretto un errore di impugnatura della mano sinistra: ora tengo il pollice della mano sinistra disteso, con il polpastrello appoggiato alla canna, e tutta l'impugnatura e' piu' rilassata (prima arrivavo ai crampi alle dita in pochi minuti).
Riesco gia' a trovare qualche semitono, I tasti neri del pianoforte.
Certo il flauto, a differenza del piano, e' uno strumento vivo, un po' come il violino forse. Nel pianoforte, la meccanica filtra molto, e anche se non si e' in perfetto equilibrio, a tasto premuto corrisponde un suono.
Col flauto invece, se non sei in armonia tu, suoni non ne escono.
E' uno strumento molto umano devo dire. Molto affascinante.
Non ti ringraziero' mai abbastanza.
Certo ho poche ore di pratica sul contagiri, ma sono gia' contento cosi, e non puo' che migliorare.
Mi sto informando circa la reperibilita' del bamboo in zona.
Di sicuro c'e', perche' qui bevono molto l'ulanzi, un liquore fatto col bamboo. Quindi ci sara' anche il bamboo.
Penso ai bimbi dell'orfanotrofio di Tosamaganga, vicino all'ospedale dove siamo operativi. Sono molto affamati di stimoli intellettuali. Passano intere giornati tra pisolini di ore, e giochi poco organizzati, caotici. Sarebbe bello dare agli operatori della struttura la tecnologia per costruire uno strumento cosi bello ed economico. E qui siamo circondati da parchi nazionali, e' un'avventura incredibile per I bambini.
Ti saluto caramente, a risentirci.

Lorenzo!!!
il Grande Sol stava lì in attesa. Quel suono mi è entrato dentro la testa senza che me ne accorgessi, tutta presa come ero dalla ansia di
prestazione...
Ho ripreso il Grande Sol tra le mani e ora non vorrei staccarmi più, è vivo e mi racconta e mi consola. Uhhhh come mi piace stare in sua
compagnia.
Immagino dovrà formarsi un callo in cresta...son tutta tagliata!
Ora tornando sul Fa mi pare più affrontabile e schiaccio decisamente meno....
Ma forse era proprio questo il tuo obiettivo....:-)
A presto!!!!

Del Bansuri mi piace molto il suono profondo e ricco, sto ascoltando dei raga molto belli con delle eco che mi portano lontano. Avevo voglia da un po' di tempo di riprendere con uno strumento che permettesse di esprimere quasi istintivamente la musica interiore che la facesse venire fuori, come una riflessione che si concretizza e prende sostanza nella musica.

28 settembre 2014

Caro Lorenzo,
siamo arrivati a casa alle 4, di dormire non se ne parla, sono ancora attraversata da scariche di adrenalina...
Sopra ad ogni cosa grazie. Senza il tuo aiuto prezioso, la tua "presenza" non avrei nemmeno pensato di affrontare una simile esperienza.
Ora ti racconto!!!!
Mi sono present come tua alliev e mi sono sedut sorridendo.... ma il primo Sa era appena un po' venato dall'insicurezza, anche dal sentirmi per la prima volta microfonat e con tanta gente in silenzio e in attesa...mi sono arrivate le tue parole..."fai bene il primo suono perchè chi hai davanti decide in quel momento se ascoltarti o no". Ho preso in mano la situazione e sono andato avanti bene, fino in fondo con una bella dose di grinta di muso buono, tanto che ho suonato anche il bassone. Solo note lunghe muovendomi con cautela, era una prova di carattere che mi ero imposto di superare. I suoni c'erano. pure i tempi, avevo l'orologio davanti. Non immaginavo che sarebbe stato tanto apprezzato!
Onestamente, solo il Raga Iman Kalian mi ha soddisfatto, perchè l'ho studiato con te e aveva un senso, una direzione, un'organizzazione.
La parte successiva con l'attrice, non c'è stato tempo di provarla, un salto nel buio. L'attrice era già in scena Ho accompagnato la voce sul momento, inizialmente quasi infastidita, la mia inesperienza chiedeva una pausa, più che altro mentale. Ormai ero in ballo e dovevo per forza spendere quel che avevo, ho capito subito che il Raga aveva assorbito tutta la mia concentrazione ero debole e ho puntato sull'atmosfera sonora, musica aleatoria....lasciando solo alla chiusura il Villambit di Kammaj che a quel punto mi è parso un'autostrada sicura.
Purtroppo in questa seconda parte dalla mia pancia è uscita solo "roba" che tradiva le mie origini, piacevole e creativo ma non certo in stretto stile indiano... Peccato, ma questo è quel che c'è adesso... Mi dispiace, il Raga era un gioiellino che in alcuni momenti ha pure brillato un po', per la festività .

Mi è servito tantissimo vivere quest'esperienza, è stato proprio bello, un vero teatro, una vera compagnia, un vero spettacolo...bello essere una piccola parte di un meccanismo grande.
. ho capito rapidamente un po' di cose, senza tanti giri.
Voglio evolvere, riparto da qui, il ritmo, la struttura...che rappresentano le mie paure, è lì che trovo resistenza.
Vabbè, insomma...è andata, il battesimo dell'Aria c'è stato e mi è pure piaciuto essere nell'arena con in mano solo una canna di bambù, una sensazione strana che ancora devo metabolizzare...ma con tutta la mia forza, che non sospettavo, mi sono tenuta stretta fino alla fine al bansuri e non ho perso la testa.
Andiamo avanti,

GRAZIE

mandala11b

 30 dicembre 2014  

...ascoltando quel raga ho navigato in una dimensione fuori dal tempo, con suggestioni, idee, meraviglie, un mondo che vale la pena scoprire e il bansuri è come una piccola torcia nelle mie mani che può aiutarmi a illuminare..il cammino è lungo e forse nn finisce mai e sono convinta che ne valga assolutamente la pena.